Sportelli informativi gratuiti

Sportelli informaitivi gratuiti On-Line (L’Esperto Risponde)

I nostri Esperti risponderanno a tutti i vostri quesiti in base all’area di competenza.
 Inviare email a : esperto@agarsport.org indicando come oggetto “l’area di competenza” (es. per quesiti su fisco indicare AREA1 – per quesiti su alimentazione e nutrizione AREA13 ecc..) oppure compilare il box nella pagina contatti. NB: Servizio Dedicato ai soli associati AGAR.  

AREA 1 - Tributaria/fiscale

Quesiti postati dai soci.

-Salve!! Vorrei Sapere la Differenza tra l’associato e Tesserato di un A.S.D.? (Valerio – Asd Martis )

Per diventere Socio è necessario presentare all’Associazione una domanda di ammissione. Il Consiglio Direttivo (o un altro organo, se previsto dallo Statuto) esamina la domanda ed esprime il proprio parere. Con l’accettazione della domanda, il richiedente assume la qualifica di Socio ed acquisirà tutti i diritti e i doveri previsti dallo Statuto per i Soci.

Il Tesserato è una persona fisica che aderisce ad una A.s.d. o S.s.d. affiliata ad una Federazione Sportiva nazionale o ad una Disciplina Associata o ad un Ente di Promozione sportiva, per praticare un’attività sportiva. Il tesserato presenta all’Associazione una domanda (spesso verbale – ma consigliamo di munirsi di un modulo dedicato (clicca qui per vedere il fac-simile) per partecipare all’attività sportiva. Il tesseramento diventa un tipo di autorizzazione per partecipare all’attività sportiva organizzata da una determinata Federazione, Disciplina associata o Ente di Promozione sportiva. Il tesseramento è esclusivo nell’ambito dello stesso Ente, perché una persona non può essere tesserata per due Associazioni aderenti al medesimo Ente.

Il tesserato acquisisce il solo diritto a partecipare all’attività sportiva. Non ha diritto a partecipare alle Assemblee, non ha diritto al voto, non può eleggere il Consiglio Direttivo e non può farvi parte; non ha l’obbligo di pagare la Quota Associativa.

Sotto il profilo fiscalele somme pagate dal tesserato per la partecipazione all’attività sportiva dell’Associazione sono considerate istituzionali e parificate alle somme pagate dal Socio.

  COSA SUCCEDE se si supera il tetto di 10.000 euro annui del mio collaboratore sportivo ? (Alessandro)

Vi ricordo che questo limite è del singolo dilettante e della sola soglia esentasse. Cosa significa? In pratica che è il dilettante che deve stare attento al superamento del tetto di 10.000 euro per anno solare (potrebbe prendere 6.000 euro dalla tua Associazione e poi 5.000 da un’altra: in tal caso, visto che la somma fa 11.000, ha superato il tetto e l’Associazione il cui pagamento ha portato al superamento, dovrà pagare per lui la ritenuta d’acconto,   in caso di superamento, debba darne IMMEDIATA comunicazione all’Associazione che ha prodotto lo sforamento.

In ogni caso ricordatevi: si può  tranquillamente dare più di 10.000 euro ad ogni tuo singolo dilettante ogni anno. Quando si superano i 10.000 euro cambia soltanto che per le somme eccedenti si pagano delle ritenute e si dovrà poi fare il Modello 770! Costi in più, è vero, ma si può fare… e senza limiti! Ci sono campioni olimpici con rimborsi da dilettanti da capogiro (centinaia di migliaia di euro l’anno).

Le Associazioni dovranno poi compilare il Modello 770 (dichiarazione dei sostituiti di imposta) e inviarlo all’Agenzia delle Entrate entro il 31 luglio dell’anno successivo, direttamente per via telematica o avvalendosi della consulenza di un intermediario abilitato quali consulenti del lavoro, commercialisti ed altri; nella dichiarazione fiscale va riportato, per ciascun percipiente, l’ammontare delle somme erogate con l’indicazione di quelle assoggettate a ritenuta e di quelle non assoggettate.

Per concludere, ricordiamo che, ai sensi dell’ art. 25 comma 5 della legge 13 maggio 1999 n. 133, per importi superiori a € 516,56 è obbligatorio effettuare il pagamento in modo trasparente, attraverso sistemi bancari, bollettini di conto correnti postale, bonifici, assegni non trasferibili, bancomat o carte di credito.

Caratteristiche delle B.A.S. – associazioni sportive di base: cosa sono? A quella più specifica riguardante aspetti fiscali, amministrativi ?  (Ramona).

Per comprendere appieno l’essenza delle “Basi associative sportive” si deve andare al gennaio 2014, quando il CONI istituisce una nuova sezione parallela del proprio Registro, che va ad affiancare quella già presente dedicata al CIP.

Qual è il senso di questa innovazione? Lo spiega lo stesso CONI in una sua comunicazione (v. allegato), lì dove intende dare visibilità a quel mondo “sommerso” che, pur occupandosi di sport e partecipando alla pratica sportiva in senso lato, non presenta le caratteristiche proprie dei sodalizi che possono ottenere il riconoscimento a fini sportivi dal Coni.

In altre parole – sembra sostenere il CONI – se da un lato vi sono decine di migliaia di aggregazioni che si sono strutturate secondo ben determinati (e necessari) requisiti, vale a dire nella forma delle associazioni e società sportive dilettantistiche costituite a norma dell’art. 90 della l. 289/2002, dall’altro lato il mondo dell’associazionismo sportivo conosce forme di natura variegata e spesso anche molto lontana da quella prevista dalle norme di diritto sportivo: si fa l’esempio degli oratori, dei gruppi scolastici, di team che si costituiscono temporaneamente per partecipare a tornei, ecc.

A queste aggregazioni, che in tempi più lontani spesso prendevano il nome di Gruppi Sportivi Informali e alle quali lo stesso CONI ha attribuito il nome di Basi Associative Sportive, è così data possibilità di avere una sorta di “finestra” che ne rende visibile l’esistenza qualora partecipino alle attività organizzate da FSN/DSA/EPS.

Le BAS sono dunque affiliate all’ente di riferimento? La risposta sembra essere negativa. Il Regolamento degli Enti di Promozione Sportiva approvato dal Consiglio Nazionale del CONI il 28 ottobre 2014 (delibera n. 1525) . Da quanto sin qui esposto, le risposte ai quesiti posti dai nostri lettori vengono da sé: posto che mai una BAS può accedere ai benefici fiscali riservati ad associazioni e società sportive dilettantistiche, la normativa fiscale, amministrativa e tributaria applicabile in concreto alla BAS dipenderà unicamente dalla forma che il gruppo associativo vorrà darsi: tipicamente dovrebbe trattarsi di un gruppo costituito “di fatto”, dunque con una organizzazione minima, addirittura senza atto costitutivo né statuto, ma la BAS può anche assumere le forma giuridica dell’associazione, dotarsi di codice fiscale, optare per il regime ex 398/91, diventare a.p.s., ecc.

Ciò che importa, ai nostri fini, è che sia ben chiaro che tra una BAS e una a.s.d…. c’è un articolo 90, l. 289/2002 di differenza.

Quali sono gli elementi necessari per costituire un’associazione Sportiva Dilettantistica? (Serena).

Per creare un’associazione Sportiva Dilettantistica in breve ASD,  occorre la partecipazione di due o più persone (preferibile numero dispari) che si propongono uno scopo di natura non lucrativa in ambito sportivo. La costituzione di un’ associazione avviene  con forma scritta (atto pubblico, scrittura privata autenticata, scrittura privata registrata) ed iscrivendosi  al registro CONI delle ASD e SSD , obbligatorio se si vuole godere delle agevolazioni fiscali previste dalla legge.

– Quali sono le differenze fra atto costitutivo e statuto? (Valerio).

L’atto costitutivo dà vita all’associazione. Contiene data dell’accordo, sede e nome dell’associazione, scopi sociali e dati dei fondatori, con le relative cariche. Lo Statuto contiene invece le norme di funzionamento per l’espletamento del sodalizio sportivo dell’ente ed è normalmente suddiviso in articoli.

– Qual è la differenza tra associazioni riconosciute e non riconosciute? (Saverio).

In caso di associazione non riconosciuta la responsabilità per eventuali debiti sociali è del patrimonio sociale e di coloro che hanno operato in nome e per conto dell’ente. In caso di associazione riconosciuta la responsabilità per i debiti sociali è solo del patrimonio sociale. La concessione del riconoscimento è subordinata a particolari requisiti di carattere patrimoniale, diversi a seconda dei casi e alla Regione di Appartenenza.

 – Poiché ho letto nella nuova normativa che le società sportive possono accordarsi con il gestore, vorrei sapere nel caso in cui questi e’ un comune, l’accordo e’ valido e che agevolazioni avrebbe quest’ultimo? Grazie. (Valeria).

Cara Valeria, l’ accordo non è valido per i comuni in quanto nella normativa e’ specificato che le diverse associazioni, le quali utilizzano un unico impianto, possono accordarsi per l’acquisto di un solo DAE (defibrillatore automatico esterno). Questi deve essere collocato in un posto accessibile e facilmente raggiungibile ma deve restare in sede in modo permanente previo consenso, dell’ente proprietario dell’immobile, per l’istallazione.

 – Per la formazione c’è qualche norma finanziaria di agevolazioni in generale a cui le societa’ potrebbero ricorrere? (Enzo).

Purtroppo no! E per adesso, nessuna Regione ha previsto niente.

-Vorrei avere dei chiarimenti su eventuali agevolazioni fiscali in merito all’acquisto del DAE. (ASD  Sarnuoto).

Egr. socio e cari soci, la risposta e’ unica: non ci sono agevolazioni fiscali in merito all’acquisto del DAE!

AREA 2 - Progettazione impiantistica sportiva

Quesiti postati dai soci..

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-E’ obbligatorio richiedere il certificato di parere favorevole CONI per realizzare un ‘impianto sportivo su area privata?. (Nunzio)

Caro Nunzio,

obbligatorio in caso vengano praticate discipline sportive appartenenti alle FSN (Federazioni Sportive Nazionali)  e alle DSA (Discipline Sportive Associate).

Ps: nota  a parte per la pratica dell’attività motoria non agonistica non incluse nelle FSN e DSA.

per saperne di più Consulta l’articolo di Novembre 2013 : http://www.agarsport.org/obbligo-del-parere-coni-su-impianti-sportivi

AREA 3 - Sicurezza impianti sportivi

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AREA 4 - Finanziamenti per lo sport

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-L’istituto per il Credito Sportivo, finanzia anche la copertura di un campo di calcio a 5. (ASD  Calcio a 5 miglia).

Egr. socio , l’ICS finanzia anche le coperture a tal proposito esiste un prodotto finanziario chiamato Mutuo Light con investimento massimo di Euro 50.000,00 a tasso fisso /variabile di durata max di 5 anni.

AREA 5 -. Management e Organizzazione no-profit

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AREA 6 - Marketing e strategie di comunicazione per ASD e SSD

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AREA 7 - Grafica e webdesign

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AREA 8 - Psicopedagogica

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AREA 9 - Coach Training

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AREA 10 - progetti scolastici

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AREA 11 - legislazione sportiva

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AREA 12 -Primo Soccorso Sportivo e Benessere per la donna

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1-Nel caso di piu’ associazioni in un impianto (polisportivo?) come potrebbero gestire l’accordo e dal punto di vista sicurezza-impianto quanti DAE e personale formato minimo sarebbero necessari? (Antonio).

In modo non diverso da quelle che sono il calendario e la tempistica dell’impianto stesso. Poiché il DAE diviene parte dell’impianto stesso, se non requisito, il suo uso, conservazione, custodia e manutenzione seguirà gli accordi stabiliti. Inoltre basterà un solo DAE per garantire la sicurezza dell’impianto.

– Gli oneri della formazione saranno a carico delle società o è’ il socio a farsene carico? (Teresa).

Caro socio, Questa e’ una bella domanda!
A chi tocca l’onere non è disposto nella normativa. Certo che per un asd e/o ssd c’è l’obbligo di dotare l’impianto di un DAE e per gli istruttori, alcune Regioni, stanno prevedendo di disporre il tesserino federale accompagnato dal corso, individuando e qualificando quindi il personale abilitato. Se ci saranno maggiori risvolti l’Agar sarà a disposizione di tutti i nostri soci e affiliati per maggiori
informazioni.

– Mi chiedevo al di la’ dei costi ed oneri, perché tutto debba gravare sempre sulle associazioni e società sportive? Se è così importante un DAE
per la sicurezza dello sport non si poteva trovare un’alternativa? (Vittorio).

Va innanzitutto precisato a parere di chi scrive, che la presenza di un DAE in palestra, su un campo di calcio, in un condominio, in un luogo di lavoro, in un centro commerciale o in una scuola, e’ una scelta etica, di rispetto e di accortezza nei confronti delle persone. D’altronde lo scorso 14 giugno, il Parlamento Europeo ha invitato tutti gli Stati membri ad istituire la Settimana di sensibilizzazione dedicata all’arresto cardiaco con lo scopo di migliorare la conoscenza e la formazione dei cittadini e degli operatori (www.viva2013.it).In Europa sono 400.000 le persone che sono colpite ogni anno da arresto cardiaco, 60.000 in Italia. Mille le persone che in Europa muoiono ogni giorno. Il 70% degli arresti cardiaci avviene in presenza di qualcuno che potrebbe iniziare la rianimazione cardiopolmonare (RCP) ed in tal guisa la possibilità di avere nelle vicinanze un punto attrezzato con defibrillatore e la presenza di persone che sanno come usare l’apparecchio genera la condizione che le possibilità di sopravvivenza si raddoppiano se non addirittura si triplicano. In questo modo si possono salvare ben 100.000 mila persone all’anno in Europa. In Italia si stima che almeno 100 persone muoiono ogni anno durante l’attività sportiva professionistica e/o dilettantistica.  La nuova norma pone l’obbligo dei defibrillatori a carico delle associazioni e società sportive ed è pur vero, come qualcuno ha fatto osservare , che si poteva spostare l’obbligatorietà’ sul l’impianto sportivo alleggerendo di nuovi costi gli enti sportivi. Orbene, con il decreto interministeriale di fine aprile la partita dell’obbligatorietà e’ solo iniziata.

– Pensa che la sicurezza e salute, ovvero questi obblighi di spese e costi siano realmente necessari? (ASD Evento Sport).

Beh, cari soci, a parere di chi scrive, vorrei chiedervi, tralasciando l’obbligo della normativa ma considerando i numeri e statistiche dell’arresto ed esisti della rianimazione cardiopolmonare con defibrillazione precoce, se c’è un buco nella rete di calcio non si gioca ma se non c’è il DAE la gara si potrebbe anche fare?

AREA 13 -Alimentazione

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Altre Aree in attivazione a Breve

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